PLASTICA, TIPOLOGIA DELLA RACCOLTA DA RIVEDERE
Bolzano, 17 Marzo 2022
Con riferimento alla discussione in atto collegata allo sfruttamento dell’inceneritore, mi preme sostenere l’assessore Fattor almeno per quanto concerne l’accennata possibilità di modifica della raccolta della plastica.
Ho recentemente predisposto una mozione in tal senso, sottoscritta e sostenuta anche dal collega Cologna, che andrà prossimamente discussa in aula, affinché venga opportunamente modificato il Regolamento relativo alla raccolta rifiuti per consentire a SEAB di raccogliere esclusivamente la plastica del tipo PET (facilmente identificabile in quanto si tratta generalmente di contenitori dotati di tappo).
I dati forniti da SEAB confermano da anni l’alta percentuale di plastica non riciclabile conferita nelle apposite campane, con tutto il lavoro di smistamento dedicato che ne consegue (e relativi costi).
La spinta a questa drammatica situazione la diede nella consiliatura 2010-2015 il Consiglio Comunale che introdusse, nonostante i dubbi dei tecnici e di SEAB, l’obbligo di conferimento nelle campane azzurre di qualsiasi tipologia di plastica, confezioni delle merendine e vasetti di yogurt compresi (solo per fare un esempio), mentre in precedenza la plastica (pura) raccolta si riferiva quasi esclusivamente a bottiglie e contenitori (es. detersivi). Quando fino ad otto anni fa SEAB raccoglieva esclusivamente la plastica chiamata PET, lo scarto era di circa il 7%, poi il consiglio comunale modificò il regolamento e la obbligò a raccogliere tutti i tipi di plastica sottraendola al rifiuto residuo (RSU) che viene smaltito presso il termovalorizzatore di Bolzano producendo energia per i bolzanini;
Oltre il 40% di quanto raccolto in maniera differenziata, va subito a scarto. Fatto 100 il contenuto di ogni campana azzurra per la raccolta differenziata della plastica, Energie AG (la società austriaca che ha in subappalto la raccolta per conto di SEAB) nel suo stabilimento in Bassa atesina ne scarta subito tra il 40% ed il 45% perché inservibile ai fini del recupero. Si tratta di plastica mista, spesso usata per avvolgere alimenti, generalmente multistrato che viene portata a Wels, in Austria, dove Energie AG possiede un inceneritore che bruciando (anche) la nostra plastica produce energia per gli abitanti della città;
Del restante 55-60% di quanto raccolto nelle campane, che viene inviato a CoRePla (il Consorzio nazionale di filiera per la raccolta degli imballaggi in plastica), la metà viene poi posta a scarto da CoRrePla stessa e solo l’altra metà viene effettivamente riutilizzata. CoRePla distribuisce la plastica conferita alle industrie specializzate in riciclo, esclusivamente nella misura che il mercato è in grado di assorbire. Leggendo il report annuale di CoRePla si scopre che questa quantità corrisponde al 50% del totale che viene conferito alla piattaforma;
Solo la metà, quindi, di quanto inviato a CoRePla, diventa un nuovo oggetto (ad es. una maglia di pile, una bottiglia, una lampada o una cassettina per ortaggi). L’altra metà va a recupero termico, cioè finisce bruciata in altri termovalorizzatori in territorio italiano per produrre energia per i cittadini di altre regioni italiane (od inviata “a pagamento” all’estero per l’incenerimento);
Ne deriva che di quello che conferiamo nelle campane azzurre della plastica, solo meno del 30% (ben meno di un terzo) viene effettivamente riutilizzato (si rigenera diventando un nuovo prodotto). E, considerando quanto non conferito nelle campane, solo il 13% della plastica prodotta viene riciclata.
Ha poco senso raccogliere la plastica che non sia PET, considerato che questa va quasi completamente a scarto e finisce, dopo costosa lavorazione, comunque bruciata in qualche inceneritore;
Andrebbe di conseguenza rivista la tipologia della raccolta della plastica, indirizzandola a bottiglie e contenitori (es. detersivi) – tornando alla raccolta differenziata solo per PET (polietilentereftalato materiale sicuro, non tossico, resistente, flessibile e riciclabile al 100%, trasformabile ripetutamente, ovvero la plastica più utilizzata per l’imbottigliamento), chiedendo, anche con apposita campagna di marketing, il conferimento della restante plastica nel residuo (visto che questo è il luogo di destinazione di oltre il 70% del raccolto cernito dagli operatori);
La direttiva sull’Economia Circolare non ci impone più di puntare verso alte percentuali di raccolta differenziata, bensì di raggiungere alte percentuali di materiale recuperato al netto degli scarti.
Claudio Della Ratta
Consigliere Comunale
La Civica per Bolzano – Oltre Weiter
(Mozione nr. 10/2022 del 10 marzo 2022)