LE VERITÀ NON DETTE SUL PUMS

Bolzano 26 aprile 2022

Come gruppo consiliare abbiamo scelto di restare neutrali nello scontro durissimo su un Piano che dovrebbe disegnare il futuro della mobilità bolzanina e che meriterebbe un dibattito di merito, maturo e costruttivo ma che si sta rilevando uno strumento di regolamento di conti.
Come osservatori imparziali possiamo fare delle valutazioni oggettive su quello che sta capitando anche alla luce delle dichiarazioni odierne del primo cittadino. Il Sindaco parla di ritiro della delibera perché “bloccata” dall’ostruzionismo, “scarsa democrazia” e altre sciocchezze del genere. La verità è ben altra.

L’ostruzionismo esiste in tutte le democrazie del mondo e a tutti i livelli, nazionali, regionali, provinciali e comunali. È uno strumento legittimo nelle mani delle opposizioni, ma che non ha mai impedito da nessuna parte l’approvazione delle proposte. Magari con tempi più lunghi ma alla fine l’ostruzionismo finisce.

Certo va affrontato con determinazione e durezza. E questo la maggioranza non lo ha fatto. Per quattro giorni il Consiglio comunale ha smesso di riunirsi alle otto e mezza con sedute di appena due ore assolutamente insufficienti per affrontare l’ostruzionismo. Ancora oggi il Sindaco invece che affrontare la battaglia in aula è pronto ad andare a mendicare le grandi opere in provincia.
Le ragioni a nostro avviso sono principalmente due. In primo luogo non c’è convinzione nella validità di questo piano. Se ci fosse, la maggioranza, convinta del proprio progetto di sviluppo non dovrebbe avere problemi a battersi per ottenerne l’approvazione. Il Pums è uno strumento di programmazione fondamentale, come il PNRR o una grande Riforma a livello nazionale. Rinunciarci significherebbe ammettere di aver fallito soprattutto alla luce del fatto che a Bolzano la mobilità è uno dei problemi principali. Non sarebbe un fatto che potrebbe passare inosservato.

La seconda ragione che rende la maggioranza scettica è rappresentata dallo stesso Fattor. Assessore tecnicamente sicuramente competente ma che è stato vittima di alcune gravi cadute politiche che ne hanno pregiudicato la credibilità dando una scusa alla maggioranza per scaricarlo o quanto meno per ridimensionarlo e a Fratelli d’Italia di saldare i conti in sospeso. Nella maggioranza non mancano le ragioni per volere la caduta dell’Assessore alla mobilità: i Verdi sono ancora seccati dal passaggio di Fattor al PD, lo stesso PD è dilaniato dalle lotte interne e l’Assessore appartiene alla corrente attualmente non vincente, il Sindaco, ormai deciso a candidarsi per un terzo mandato, vuole silurare il proprio stesso Assessore considerato un competitor e la SVP da sempre si è mostrata insofferente all’eccessivo protagonismo dell’Assessore che a sua volta non ha risparmiato critiche al partito di raccolta.

Un teatrino indecoroso che se dovesse portare al ritiro della delibera non potrà passare inosservato e che costringerà chi ha fallito a risponderne, in Consiglio e alla cittadinanza.
Auspichiamo uno scatto d’orgoglio della maggioranza che si assuma la responsabilità dell’amministrazione impegnandosi per arrivare all’approvazione del Piano. Anche perchè chiedere il voto dell’aula consiliare e poi dire che “potrebbe non servire, perchè andiamo a trattare direttamente con la Provincia” non può che esasperare gli animi.

 

Ufficio Stampa
La Civica per Bolzano

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